Nella dozzina del Premio Strega 2020
Finalista del Premio Letterario Corrado Alvaro
L'infanzia, più che un tempo, è uno spazio. E infatti dall'infanzia si esce e, quando si è fortunati, ci si torna. Così avviene al protagonista di questo libro.
«“Ma il bimbo non parla?” chiedeva ogni tanto qualcuno girandosi verso di me. Non era il male del silenzio a impedirmi di parlare, ma la paura di aprire bocca di fronte a loro. Preferivo ascoltare e vedere il posacenere riempirsi di cicche. Credo sia cominciato allora il tempo in cui le idee avevano la consistenza della cenere, proprio come le poesie sapevano di liquirizia. Sigarette e occhiali. Una montatura tonda indicava una persona accomodante. Una quadrata e scura dava precisione allo sguardo. Io avrei scelto quest'ultima»
Un bimbo che a quattro anni perde l'uso del linguaggio, da un giorno all'altro, alla nascita della sorella. Da quel momento il suo destino cambia, le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con
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